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Assemblea Provinciale. La relazione della Segretaria provinciale Sabrina Doni

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Innanzitutto un saluto a tutti voi qui presenti e a chi è collegato da casa.

Ormai ci siamo abituati a questa modalità mista che favorisce la partecipazione e ci aiuta a costruire la comunità del PD superando le distanze geografiche che a volte, soprattutto di sera, sono un ostacolo agli incontri.

Come Segreteria provinciale abbiamo voluto che questa Assemblea, convocata dopo il percorso del Congresso e delle Primarie, fosse allargata alla Direzione e soprattutto ai segretari dei nostri circoli, cioé a coloro che hanno lavorato in prima linea nell’organizzazione di tutte le attività operative che hanno caratterizzato le settimane del Congresso nei vari territori, della città e della provincia.

Lasciate che le mie prime parole di riconoscenza siano dedicate a loro che hanno guidato nel concreto un percorso lungo e non sempre semplice, che hanno spronato, motivato, attivato tenacemente iniziative di propaganda, di approfondimento, di conoscenza, perché gli iscritti prima e il popolo delle Primarie poi arrivassero alla scelta del Segretario nazionale con consapevolezza e convinzione.

Così come voglio ringraziare di cuore la Commissione Provinciale per il Congresso, a partire dal Presidente Paolo Giaretta, per l’intenso e delicato lavoro che ha svolto, senza risparmiarsi in termini di tempo, di energie, di attenzione.

Quelle del Congresso sono state settimane molto intense, precedute da un periodo decisamente complicato e delicato per il Partito Democratico.

Un congresso che si è svolto al termine di un mandato molto difficile, culminato prima con le dimissioni del segretario Zingaretti e traghettato poi con fatica da Enrico Letta, passando per la sonora sconfitta alle elezioni politiche di settembre. Un percorso congressuale complicato a livello nazionale, con diverse criticità di gestione, con un Manifesto dei Valori riscritto senza una vera condivisione con la base e con un documento “Bussola” riservato agli iscritti che non si è capito quanto sia stata davvero utilizzato.

Abbiamo tutti quindi vissuto lunghe settimane di vuoto e di incertezza, nel pesante silenzio che è succeduto alla grave sconfitta delle politiche del 25 settembre scorso. Nel dialogo con molti di voi ho percepito dubbi e preoccupazione rispetto a quale potesse essere il futuro del PD e della nostra comunità democratica. Giusto per ricordare qualche passaggio importante, rispetto a quanto avvenuto: – abbiamo accolto l’apertura a sinistra nei confronti di Articolo Uno, in un processo in continuità con quella che era stata l’esperienza delle Agorà Democratiche; – a livello nazionale abbiamo dovuto affrontare la sfida elettorale in Lazio e Lombardia senza la guida di un Segretario forte, legittimato, autorevole, e con un partito quindi piuttosto indebolito.

Il tempo del Congresso è stato quindi un tempo complicato.

Un tempo difficile ma utile, come lo è sempre il tempo del discernimento. Troppo lungo o troppo corto, si poteva anticipare o spostare ancora più in là, non mi soffermerei più su questo dibattito che comunque aveva le sue ragioni da ambo le parti. Alla fine abbiamo corso, incastrando più congressi nella stessa sera, correndo da nord a sud, per tutta la provincia.

Un percorso di altissima democrazia, che ha visto la partecipazione della stragrande maggioranza degli iscritti, consapevoli che il voto di ciascuno è importante, unico, non delegabile.

Abbiamo avuto la fortuna di scegliere tra 4 candidati di grande spessore a cui va il nostro ringraziamento per averci messo non solo la faccia ma anche quella convinzione di cui aveva bisogno il popolo del PD: grazie quindi ad Elly e a Stefano, ma anche grazie di cuore a Gianni Cuperlo e a Paola De Micheli.

Il nostro è un grande Partito.

Dobbiamo esserne orgogliosi.

Più di 151.500 gli iscritti che hanno partecipato alla prima fase di voto nei Circoli, quasi 1 milione e 100mila persone hanno votato alle Primarie (quasi 13.500 i votanti a Padova e provincia).

Romano Prodi si è detto “sbalordito dalla partecipazione alle Primarie”, un dato eccezionale, a riconferma del fatto che il PD è rimasto l’unico vero partito in Italia perché nessuno degli altri sarebbe in grado di mobilitare così tante persone.

Elly Schlein ha vinto le primarie con il 53% circa dei voti, ribaltando l’esito del voto degli iscritti che avevano scelto Stefano Bonaccini con la medesima percentuale, il 53% circa.

È lei la prima donna a guidare il PD. E’ stata brava!

A lei va il nostro plauso e il massimo sostegno.

Nel contempo, da gruppo dirigente di partito, dobbiamo riflettere e approfondire quanto accaduto, essendo la prima volta che il voto delle primarie aperte inverte l’esito delle convenzioni di circolo.

Veltroni, Bersani, Renzi e Zingaretti erano stati scelti dagli iscritti per poi essere confermati con le Primarie: questa volta, e per la prima volta, è andata diversamente.

E’ evidente che il desiderio di cambiamento era molto più profondo di ciò che poteva sembrare; è evidente che Elly ha saputo incarnare maggiormente quel bisogno di novità e di radicalità che il popolo di centrosinistra ha chiesto a gran voce.

E’ stata brava ad intercettarlo, sprigionando energia, innovazione e positività.

Ora si apre una fase nuova, dove si mescolano entusiasmo e nuove opportunità.

Non mancano le preoccupazioni né i rischi.

Ma sono sicura che la capacità, la responsabilità e la credibilità della neo Segretaria e della nuova Direzione faranno la differenza.

Le Primarie aperte sono un grande valore per la comunità del centrosinistra, in grado di mobilitare decine di migliaia di persone che sentono il dovere e la voglia di dare il loro personale contributo ad un processo democratico. Dobbiamo tornare a sottolineare il valore delle Primarie!

Anche se è altrettanto vero che è giusto e doveroso interrogarsi e riflettere sul come coniugare in modo efficace i meccanismi di apertura e partecipazione democratica che sono alla base delle Primarie – indicate sin dalla prima ora nello Statuto del nostro Partito e di cui dobbiamo solo che essere orgogliosi – con il giusto peso da dare a chi milita e partecipa alla vita della comunità democratica con costanza e impegno e non solo quando si è chiamati alle urne o quando è più comodo e facile farlo.

Consentitemi a questo punto di ringraziare tutti i volontari che hanno consentito di allestire oltre 70 seggi in città e in provincia e che hanno garantito la partecipazione di più di 13 mila padovani alle Primarie. E’ un patrimonio enorme! Un patrimonio che nel mese di aprile dobbiamo “capitalizzare”, portandolo dentro ai nostri circoli! Si iscriveranno? Non lo sappiamo, magari qualcuno sì, come stiamo vedendo in queste settimane.

Dobbiamo fare del nostro meglio perché quegli elettori trovino nel nostro PD una porta aperta, uno spazio inclusivo. Quale altro partito oggi riesce a muovere più di un milione di persone portandole ad uscire di casa una domenica di febbraio per recarsi al seggio o al gazebo più vicino a casa per scegliere il segretario/la segretaria del più grande partito del centrosinistra?

Con questa consapevolezza oggi dobbiamo tornare a dare un senso politico forte all’adesione e alla partecipazione. Promuovere il tesseramento, oggi, significa spingere ad aderire ad una proposta politica che ha ripreso vigore.

Stiamo assistendo in queste prime settimane di tesseramento online aperto ad uno slancio molto positivo che vede migliaia di nuove adesioni al PD; accanto ai nuovi tesserati, dobbiamo lavorare e impegnarci affinché ci siano anche tutti i rinnovi delle tessere, perché la militanza e l’impegno costante non perdano valore.

Chi non ha mai smesso di lavorare all’interno del PD, chi fedelmente è rimasto in questa nostra comunità anche nei momenti più bui deve poter sentire che la sua voce e il suo impegno contano.

Sono certa che anche la nostra Segretaria ha ben presente il grande valore della militanza: è una donna molto intelligente e da subito ha riconosciuto che l’unico orizzonte del PD è quello di allargarsi, includendo e coinvolgendo, partendo da quella base che non ha mai mollato.

Come il PD ha nella sua essenza il DNA di più sensibilità, così Elly è figlia di un melting pot di culture: dentro al PD Elly dovrà lavorare per mescolare, unire, compattare.

D’Alema ha definito il PD “un amalgama mal riuscito”: da Segretaria sento forte il dovere di ribadire che non deve essere così, proprio no!

Ciascuno si senta chiamato a lavorare nella stessa direzione: gli iscritti e chi ci vota non ci chiedono da che storia proveniamo, se siamo cattolici, ex comunisti o ex democristiani! Ci chiedono di diventare una squadra unita o che ciascuno rappresenti la propria bottega? Siamo chiamati a dimostrare che l’amalgama è riuscito!

Quello ricevuto dai votanti alle Primarie è, come Elly stessa lo ha definito, “un mandato chiaro a cambiare davvero, volti, metodo e visione”. Quante volte anche qua a Padova, tra di noi, ci guardiamo in cagnesco, ci facciamo i dispetti, non ci diamo una mano, arriviamo allo scontro, più o meno celato… Ecco, io faccio il tifo per Elly, perché riesca in questo proposito, perché davvero ci aiuti come comunità del PD a cambiare atteggiamento, a non ragionare più sul noi-voi ma a parlare con voce unitaria: NOI.

Ho apprezzato molto la sua scelta di proporre Stefano Bonaccini alla presidenza del Partito, lui che subito dopo la sconfitta si è messo a disposizione e ha riconosciuto in Elly la nuova leader della nostra comunità (molto bella la foto in cui si vede che è lui ad alzare il braccio di lei in segno di vittoria).

E’ di questa unità che il nostro PD ha bisogno; non ci servono fiammate né fuochi d’artificio, abbiamo imparato che dobbiamo rinnovare non rottamare, includere non escludere, coinvolgere non decidere in pochi.

In altre parole, ci vuole una forte dose di umiltà e una dose ancora più forte di rispetto, sapendo che al nostro interno è necessario costruire legami e non romperli.

È necessario unire e non dividere.

Questo avviene se ci si riconosce l’un l’altro.

Se tutti si sentono a casa propria, e non ospiti. Non esistono vincenti né tantomeno perdenti: abbiamo riposto la maglietta della competizione delle Primarie, ora siamo il PD. Punto.

Auguriamo quindi buon lavoro ai nostri rappresentanti in Assemblea e in Direzione Nazionale: Vanessa Camani, Alessandro Zan, Massimo Bettin, Etta Andreella, Caterina Coppo, Gianluca Gaudenzio, Katia Maccarrone, Guglielmo Masin, Andrea Micalizzi, Davide Moro, Sebastiano Rizzardi, Arianna Toniolo.

Li ringraziamo per la loro disponibilità al Partito.

Sentano la forza del nostro sostegno, siano la voce di Padova e delle nostre idee.

L’obiettivo che ci dobbiamo dare, tutti insieme, deve essere quello di diventare il primo partito alle Europee del 2024, combattendo con la forza delle nostre proposte e dei nostri valori la destra che già in pochi mesi di governo sta dimostrando tutta la sua incapacità e la bassezza del proprio pensiero.

Dobbiamo affrontare un percorso politico impegnativo, in cui i temi

• della lotta alle diseguaglianze,

• del cambiamento climatico,

• della centralità del lavoro e il contrasto alla precarietà,

• della politica estera col sostegno all’Ucraina e il contestuale lavoro diplomatico per la pace,

• il tema dell’accoglienza ai migranti coniugata con nuove modalità di ingresso regolare in Europa,

• accanto alla difesa della sanità e della scuola contro i tagli del governo,

• la salvaguardia dell’integrità della Repubblica di fronte al progetto di autonomia differenziata,

• i diritti civili e quelli sociali

… tutto questo, e molto altro, deve essere al centro del nostro impegno, a livello nazionale e a livello locale, non in modo ideologico ma con concretezza e saggezza, in un progetto di rilancio che coinvolga tutte le intelligenze del Paese, dall’associazionismo ai sindacati, dalle imprese ai lavoratori dipendenti, dagli studenti ai pensionati ai liberi professionisti, dal volontariato alle ONG.

A questo proposito alla nostra nuova Segretaria va un grazie sincero per la voce chiara e netta espressa a seguito della tragedia di Cutro e nei confronti delle scelte scellerate e disumane che il Governo Meloni sta attuando.

Elly ha rappresentato la voce di tutti noi, il dolore e la rabbia che abbiamo provato di fronte ad una disgrazia che si poteva evitare, di fronte ad una premier che da donna, da madre, da cristiana – come lei stessa ama descriversi – non ha sentito il dovere morale di andare su quella spiaggia, di fermarsi qualche minuto davanti a quelle bare, non ha ritenuto di rappresentare il cuore ferito degli italiani, ma ha scelto di difendere le affermazioni disumane e scellerate del Ministro dell’Interno.

Vogliamo che il Partito Democratico torni ad essere un partito “popolare”, prossimo alle persone, soprattutto a quelle più fragili. Dobbiamo tornare ad essere riconosciuti come quel partito di donne e di uomini che con umiltà entrano in empatia con i problemi delle persone e se ne fanno davvero carico, che ne colgono i timori verso il futuro e cercano di alleggerirli, infondendo speranza. Anche questa è una sfida che il Congresso ci consegna: ritrovare capacità di parlare al popolo, di temi concreti e soluzioni possibili e giuste.

Il nostro PD deve mantenere forte il radicamento nella vita quotidiana della gente; lo sanno bene i nostri Amministratori.

A questo proposito, lo ricordiamo, da settimane siamo già ampiamente avviati nel percorso verso le Amministrative del 14-15 maggio prossimi che coinvolgeranno anche 10 Comuni della nostra provincia:

• Piove di Sacco

• Mestrino

• Maserà

• Codevigo

• Casalserugo

• Borgo Veneto

• Megliadino San Vitale

• Galzignano Terme

• Villanova di Camposampiero

• Solesino

Nella nostra regione ci attendono anche le sfide in due Comuni capoluogo, Vicenza e Treviso, territori importanti dove il PD giocherà partite difficili che meritano anche il nostro sostegno.

Insomma, dal tesseramento alle Amministrative, dal coinvolgimento del popolo delle Primarie alla valorizzazione dell’impegno costante, sulla scia dell’entusiasmo della nuova Segretaria, tocca a noi tornare tra la gente a spiegare

che la politica è parte essenziale della nostra quotidianità,

che siamo chiamati ad esserci, non a delegare,

che di una opposizione unita e forte ha bisogno il nostro Paese,

che non possiamo permettere che si dimentichi di mettere al centro di ogni scelta le persone, che serve informazione e testimonianza, che siamo parte del mondo e non possiamo fermare lo sguardo al nostro giardino,

e soprattutto

…che la giustizia passa attraverso legalità e umanità.

Forza!

Conto su di voi, contate su me!

Relazione all’Assemblea provinciale PD di Sabrina Doni (PDF)

Slides risultati delle primarie di Giovanni Diamanti