
di Flavio Zanonato
Il mio primo pensiero va a Rosanna, la sua compagna da mezzo secolo, a Cornelia, la mamma; a Farah e a Veridiano i due figli che Danilo amava e di cui andava orgoglioso, al fratello Lodino con cui condivideva da sempre i valori ideali e politici, a Giovanni Ferrara il cognato e interlocutore di tante discussioni.
Idealmente li abbraccio -insieme a tutti voi- in questa giornata così triste.
Siamo in tanti amici e compagni che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, che sanno che è mancato precocemente un uomo democratico e della sinistra, un costruttore dell’emancipazione dei lavoratori, una persona acuta, curiosa, appassionata delle proprie idee e del rapporto con le altre persone. Un sindacalista nel senso pieno del termine.